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lunedì 12 settembre 2016

Educare non significa "intrattenere"

Qui c'è qualcosa che non quadra! Adulti bambini e bambini adultizzati! I ruoli rovesciati, il caos totale. Ai bambini si chiede, in modo sempre più pressante, di essere all'altezza della situazione: produttivi, competitivi, in linea con le aspettative dell'adulto. Adulto che, però, fa scivolare le sue richieste in un magma educativo appiccicoso e ambiguo. Adulto che dice troppi "si", perché è più semplice "accontentare" piuttosto che educare. 

Non un minuto di noia! scrive Stefano Benzoni nel suo graffiante libro "L'infanzia non è un gioco". Questo è il traguardo pedagogico della nostra cultura imbottita di consumismo e di apparenza. Non un minuto di noia per i bambini. Semplice: basta intrattenerli, riempirli di giocattoli, accontentarli al primo capriccio, saturare il loro tempo con impegni e corsi vari, meglio se finalizzati ad una performance finale: il prodotto è tutto, è la dimostrazione di aver investito bene tempo e soldi. Non un minuto di noia per questi bambini che, andando avanti così, non avranno nemmeno più il diritto di inventarsi un gioco, perdersi in un momento di silenzio, decidere cosa fare. Bambini come piccoli adulti già compressi dalla macchina produttiva che consuma il tempo e annulla l'immaginazione.
 
www.teatroingioco.it

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