"Quando faccio teatro il rumore che sento dentro si calma" mi dice un
bambino di 5 anni. "Che bello! Sono contenta! Così questo rumore è meno
forte, e ti dà meno fastidio" rispondo io. "Si..non mi dà quasi per
niente fastidio, poco.. pochissimo..ma quasi niente quando giochiamo al
teatro". Cosa intende esattamente con la parola "rumore"? Quando ho
provato a chiedergli : "Ma che cos'è questo rumore che senti dentro?",
lui è stato un attimo in silenzio guardandomi, poi in modo disarmante
mi ha risposto: "Te l'ho detto: rumore!" Emozioni forse difficili da
comprendere, da riconoscere e gestire? Oppure uno stato d'ansia, di
agitazione? Questo rumore dentro..come è fatto? Di cosa è fatto? Vorrei
poterlo capire, ascoltare con l'orecchio questo rumore..per trovare una
risposta migliore. Una soluzione. Ma ho imparato in tanti anni di lavoro
con i bambini che spesso non esiste una soluzione unica, pronta,
magica. Ma ho imparato anche che possiamo fare tanto, con calma e
pazienza. Sicuramente lui, considerato un bambino "oppositivo", che
manifesta diverse difficoltà comportamentali, quando facciamo teatro si
tranquillizza, sorride, collabora. Il teatro è e può essere strumento
efficace per costruire una didattica inclusiva. Basta ricordarsi sempre
che non stiamo lì con l'obiettivo di formare piccoli bravi attori -
bambini modellati sulle nostre aspettative, bravi, silenziosi, attenti,
composti- ma con la consapevolezza di utilizzare il linguaggio teatrale
con obiettivi ben più alti, importanti, "sacri", fra cui: accogliere,
gratificare, includere anche i bambini con difficoltà comportamentali e
bisogni speciali.
Questo lo possiamo fare. Questo lo dobbiamo fare.
www.teatroingioco.it
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