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domenica 22 novembre 2015

Teatro e didattica inclusiva

"Quando faccio teatro il rumore che sento dentro si calma" mi dice un bambino di 5 anni. "Che bello! Sono contenta! Così questo rumore è meno forte, e ti dà meno fastidio" rispondo io. "Si..non mi dà quasi per niente fastidio, poco.. pochissimo..ma quasi niente quando giochiamo al teatro". Cosa intende esattamente con la parola "rumore"? Quando ho provato a chiedergli : "Ma che cos'è questo rumore che senti dentro?", lui è stato un attimo in silenzio guardandomi, poi in modo disarmante mi ha risposto: "Te l'ho detto: rumore!" Emozioni forse difficili da comprendere, da riconoscere e gestire? Oppure uno stato d'ansia, di agitazione? Questo rumore dentro..come è fatto? Di cosa è fatto? Vorrei poterlo capire, ascoltare con l'orecchio questo rumore..per trovare una risposta migliore. Una soluzione. Ma ho imparato in tanti anni di lavoro con i bambini che spesso non esiste una soluzione unica, pronta, magica. Ma ho imparato anche che possiamo fare tanto, con calma e pazienza. Sicuramente lui, considerato un bambino "oppositivo", che manifesta diverse difficoltà comportamentali, quando facciamo teatro si tranquillizza, sorride, collabora. Il teatro è e può essere strumento efficace per costruire una didattica inclusiva. Basta ricordarsi sempre che non stiamo lì con l'obiettivo di formare piccoli bravi attori - bambini modellati sulle nostre aspettative, bravi, silenziosi, attenti, composti- ma con la consapevolezza di utilizzare il linguaggio teatrale con obiettivi ben più alti, importanti, "sacri", fra cui: accogliere, gratificare, includere anche i bambini con difficoltà comportamentali e bisogni speciali.
Questo lo possiamo fare. Questo lo dobbiamo fare.
www.teatroingioco.it

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