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martedì 19 maggio 2015

LA DIVERSITA' NON PUO' FARCI PAURA..

Sofia è come una foglia che vola in un cielo tutto suo, in lei soffia un vento forte, che spesso la agita, la fa urlare, la fa accartocciare su se stessa.. Davide è come una corda di violino sempre tesa che emette un suono stridulo che sembra lacerare lo spazio. Lisa è come un fiocco di neve, si posa lieve, immobile, lo sguardo scintilla ed è con quello che parla perchè la voce non emette suono. Giulio è come un filo d'erba, sottile e fragile..si muove e dondola con un movimento che si ripete ancora e ancora.. Sono solo alcuni dei bambini con bisogni speciali che ho conosciuto quest'anno, e questi non sono i loro nomi reali. Ma è reale e forte il rapporto che si è creato con loro, con ognuno di loro. Frutto di tentativi, di avvicinamenti, di giornate no, di giornate si, di difficoltà, di sorrisi, di momenti speciali, di relazione. Perchè sarebbe più facile dire "questo bambino non può fare questa cosa.. o non riesce a farla..o tanto è inutile che ci provo" ma preferisco pensare: "in che modo posso trovare un punto di incontro, un dialogo, uno scambio?" Non è facile, lo so. E io non sono l'insegnante di classe. Faccio un altro lavoro. Porto avanti percorsi di narrazione, di teatro, di creatività. Lo so. Ma è mio dovere almeno provarci. 

La diversità non può farmi paura, non può essere la "scusa" per non chiedere di più a me stessa in termini di impegno, di capacità, di energie. E se non riesco pazienza. Ma ci devo provare. Questo io l'ho sempre pensato. Credo in una didattica inclusiva. Ci credo da quando nel 2002, Luca, 10 anni non vedente e autistico, interpretò il narratore nello spettacolo di fine anno con l'insegnante di classe che non faceva che ripetermi "tu sei pazza" e che alla fine, mentre Luca mi abbracciava ridendo, mi chiese scusa. Io ci credo e ci provo, ogni volta. E ho scoperto che Sofia adora suonare il tamburo e allora io e lei ci parliamo così e dopo la nostra prima "comunicazione sonora" lei per la prima volta mi ha abbracciato forte. 
Ho scoperto che Davide ha i suoi tempi ed è lui che si deve avvicinare, ma se so aspettarlo, prima o poi arriva e si siede accanto a me, gli piace la borsa delle storie "ballerina" e partecipa con tanto entusiasmo al saluto finale. So che Lisa non parla ma ride tantissimo ogni volta che racconto una storia, le piacciono soprattutto le fiabe con i folletti, adora il paracadute didattico e vuole accarezzarmi la mano ogni tanto, e a volte la stringe per alcuni minuti. Ho scoperto che Giulio prima di stare in ascolto deve raccontarmi qualcosa e ripermelo per due o tre volte..e poi resta in silenzio e ascolta le storie; la strega Cancellina lo spaventa e lo diverte allo stesso tempo e quando la borsa delle storie si chiude mi dice sempre: "No..no! Devi raccontare un'altra storia perchè a me mi piace!" e si agita un pò, ma poi si tranquillizza e mi saluta sorridendo. Stando in ascolto ho imparato davvero tantissime cose!

www.teatroingioco.it

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