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lunedì 1 settembre 2014

Educare e non indottrinare..

Educare e non indottrinare, accompagnare i bambini nelle loro scoperte, costruendo per e con loro strumenti adatti a promuovere e potenziare tutte le capacità espressive. Il teatro è, nella mia idea di scuola come luogo e spazio dell'esperienza creativa e della relazione, un grande contenitore di linguaggi espressivi. Non è strumento per creare bambini attori. Chi ancora si ferma a questo resta ancorato ad un'idea molto superficiale di teatro e non permette allo sguardo di andare oltre, verso nuove strade e percorsi da immaginare, progettare, co-costruire, percorrere insieme ai bambini. Mi riferisco soprattutto al nido e alla scuola dell'infanzia.Programmare un percorso teatrale per bambini fatto di attività preconfezionate (uguali per tutti, sempre identiche a se stesse) con l'obiettivo di arrivare presto alla realizzazione del famigerato spettacolo finale (e da lì via con prove, su prove, su prove..e mettiti qui. tu fermo così. tu adesso alza le mani..tu inizia a cantare... Un gran bel processo creativo, vero?) è ben diverso dal progettare un laboratorio teatrale, strutturato a livello pedagogico, ma in divenire. E' in questo che credo, è questo che vorrei portare nelle scuole..dal nido alla scuola primaria. Il teatro può essere un meraviglioso strumento da esplorare con i bambini, in nome della libertà espressiva, della creatività, dell'autonomia e della ricchezza che c'è nella relazione e nella differenza. Mi oppongo fermamente all'idea di un bambino da modellare, da plasmare in base alle aspettative formali dell'adulto. Così facendo consideriamo i bambini come dei contenitori da riempire, incapaci di trovare percorsi e soluzioni espressive personali, incapaci di partecipare attivamente al processo creativo. Che senso avrebbe quindi, dal punto di vista educativo, un laboratorio di teatro, arte o musica? Perchè si dovrebbe fare? Perchè impegnare il bambino per un anno scolastico (e poi magari per il secondo e il terzo..) in un percorso che non mette al centro la creatività e l'intelligenza dei bambini ma che si limita a proporre attività e modelli da replicare? Io credo in un bambino competente, che ha voglia e necessità di comunicare, proporre, cercare e trovare senso, forma, espressione per ogni cosa. Ed ogni percorso che si rivolge ai bambini dovrebbe, secondo me, tener conto di questo. Non è importante costruire un prodotto finale ma saper guardare, ascoltare, accogliere e modificare quanto accade nel laboratorio, giorno dopo giorno.

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