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martedì 27 maggio 2014

Prepariamo con i bambini un incontro giocoso e non una recita!

Siamo vicini alla fine dell'anno scolastico..molte scuole dell'infanzia e, ahimè, asili nido sono alla prese con la preparazione della recita finale. Che ansia!
Molte scuole invece e molte insegnanti in linea con la nostra Metodologia Teatro in Gioco inviteranno i genitori a partecipare ad un incontro festoso e giocoso da condividere. Un'opportunità espressiva e divertente per stare insieme. Niente prove, niente battute da memorizzare, nessun costume scomodo da indossare.. siamo noi stessi, a giocare nel cerchio delle storie, raccontando fiabe interattive e permettendo ai genitori di curiosare nel nostro spazio teatrale. Sono i genitori gli "intrusi" che vengono accolti, non i bambini a doversi esibire davanti ad un pubblico. Il concetto spettatore-attore è completamente rovesciato. Siamo tutti dei giocatori.
Le modalità possono essere diverse.. al nido consiglio di far partecipare i genitori attivamente nel cerchio delle storie.. nella scuola dell'infanzia generalmente i genitori sono più osservatori curiosi, che guardano i bambini giocare nello spazio teatrale (la formula della lezione aperta).
In ogni caso tutto si svolge come una festa e non come un'esibizione. Credo che, parlando di bambini dai 2 ai 5 anni (nido/materna), questo principio sia fondamentale. Non è questa l'età adeguata per chiedere ai bambini di dimostrare qualcosa, per chiedergli di essere all'altezza della situazione. Per me, non è mai l'età giusta per essere o sentirsi giudicati, sia chiaro, ma per un bambino più grande (della scuola primaria ad esempio) partecipare ad uno spettacolo teatrale, con le giuste modalità di conduzione, può essere una scoperta piacevole, un gioco costruttivo, un'esperienza creativa e gratificante incentrata sull'importanza della cooperazione. In questo modo lo spettacolo diventa una risorsa, un progetto espressivo da realizzare insieme, ed assume una valenza pedagogica molto importante. Un bambino di due anni del nido, o un bambino di tre della scuola dell'infanzia, cosa dovrebbe ricevere dal fare uno spettacolo? Dal punto di vista cognitivo e relazione davvero ben poco. Non è lo spettacolo che, a quest'età, culla e alimenta il piacere di scoprire, esplorare e fare insieme. Dal punto di vista emotivo può invece portare un carico di ansia da prestazione. Tutti quei "no..tu ora devi fare..", "ora devi stare in quella posizione.." possono essere fonte di stress inutile, a mio parere. Oggi in un incontro formativo,  mentre consideravamo la bellezza e la ricchezza del percorso in sè rispetto allo scarso valore del "prodotto finale", un'insegnante mi ha detto: "Negli anni ho visto piangere tanti bambini durante le prove della "recita". Io mi batto sempre per non farla e non la faccio!" "Anche io" le ho risposto. E' diventato uno dei punti fermi del mio Metodo: niente prodotto finale! C'è ben altro nel gioco del teatro..cerchiamo di non perdere l'occasione per scoprirlo. Sarebbe un vero peccato, non per noi, ma per i bambini.

A proposito di incontri conclusivi giocosi... Ho avuto contatti con diverse insegnanti in questo periodo ( nei corsi, ma anche contatti tramite blog e mail) e pare che la mia fiaba La Città senza colori venga utilizzata tantissimo al nido e nella scuola dell'infanzia come terreno narrativo e spazio teatrale per organizzare questi incontri conclusivi. Ho ricevuto diverse documentazioni in merito ad incontri già svolti e notizie relative ad altri incontri finali che si faranno a breve. In una scuola i genitori hanno ricevuto tanti lecca lecca magici per trovare i colori..e poi, genitori e bambini, hanno danzato tutti insieme con i foulard per colorare la stanza! Un momento di festa e condivisione armoniosa! Che bello!!!

Nell'illustrazione c'è il personaggio di Rebecca, protagonista della fiaba La Città senza colori. 
Illustrazione di Alessandra Liberato, libro di fiabe Ancora racconto.. di Helga Dentale


2 commenti:

  1. che bel post! complimenti! dopo tati anni passati a fare teatro TRA ADULTI, sto iniziando in questo periodo a lavorare con i bambini e riflessioni di questo tipo mi sono utilissime....grazie!

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