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sabato 23 novembre 2013

L'energia che nasce dalla formazione..

Siamo quasi alla fine del nostro percorso formativo.. Da poco terminato il settimo incontro del corso per operatori teatrali per bambini. Torno sempre a casa stanca ma con energie rinnovate e con tanta positività. Ci stiamo avvicinando alle fasi conclusive di un viaggio espressivo, formativo, didattico, creativo che è solo l'inizio del nostro studio per diventare operatori teatrali. 
Lo studio durerà per tutta la vita e si arricchirà di nuovi strumenti, consapevolezze, esperienze che ci porteranno sempre nuove risorse da mettere in campo, sempre al servizio dei bambini. Noi, nel nostro corso, stiamo costruendo la struttura portante di quello che sarà il nostro percorso operativo. Ci mancano ancora pochi tasselli per comporre il nostro mosaico. Dobbiamo lavorare concretamente su tematiche molto importanti come la "costruzione con i bambini dello spettacolo finale" (sempre in linea con il nostro metodo Teatro in gioco, spettacolo senza ansia da prestazione per i bambini e nell'idea di un progetto corale, divertente, espressivo e non come una vetrina per esibirsi o dimostrare qualcosa. Il teatro è o dovrebbe essere secondo me uno spazio privo di giudizio. Il conduttore guida,stimola, non giudica!), la "lezione spettacolare" da realizzare con i più piccoli (perchè crediamo che sia uno stress inutile e pedagogicamente senza senso allestire uno spettacolo vero e proprio con i bambini della scuola dell'infanzia) e tutte quelle attività per rafforzare la cooperazione e lo spirito di gruppo, tanto utili e stimolanti da portare avanti con i bambini nell'ultima parte di un laboratorio. Il teatro è una palestra per "fare insieme", per imparare a gestire i ruoli, a volte proporre a volte accogliere l'idea di un altro.. è estremamente democratico fare teatro, tutti hanno il diritto di esprimersi! Abbiamo già lavorato tanto nel corso, e bene. Il gruppo mi piace molto. Sento tanta voglia di mettersi in gioco e di studiare, senza presunzione ma con energia, passione. Domani si ricomincia! 

Perchè la fase dello spettacolo finale è così delicata: lo spettacolo finale dovrebbe essere un'opportunità espressiva gratificante per tutti i bambini. Mi riesce sempre difficile immaginare un percorso teatrale incentrato sulla realizzazione dello spettacolo finale. Il senso quale sarebbe? Il teatro è un ricco contenitore di linguaggi espressivi, attività, giochi.. Perchè penalizzare questa parte così stimolante e importante dal punto di vista pedagogico per concentrarsi quasi esclusivamente  sulla realizzazione di uno spettacolo? E' abbastanza ovvio che la scelta, optando per questa soluzione, sarebbe solo legata al raggiungimento di un obiettivo formale. Teatro = prodotto finale. Laboratorio teatrale = spettacolo finale   Spettacolo = mega scenografie + canti + balletti + costumi ...  In tutto questo elenco non appare mai la parola "bambini". Proviamo a ricominciare cambiando un pò i termini della nostra equazione. Teatro = palestra espressiva = bambini che sperimentano linguaggi creativi = spettacolo come festa finale  
A me così suona molto meglio! Quindi fate attenzione: non trasformate l'allestimento dello spettacolo in una fase di lavoro sterile, noiosa e stressante. Utilizzate invece questo lavoro di costruzione e montaggio dello spettacolo per rafforzare positivamente lo spirito di gruppo, per sottolineare l'importanza di collaborare tutti per un obiettivo comune. Lo spettacolo, con i giusti tempi a disposizione e dopo una prima fase di "alfabetizzazione teatrale", può diventare uno spazio aperto alla cooperazione, alla sperimentazione, può mettere in risalto ogni singolo bambino nell'idea più globale di un lavoro collettivo. Preferisco sempre realizzare un copione senza protagonisti e comparse, cercando invece la coralità del progetto, l'equilibrio nei ruoli. Ogni bambino è il prezioso ingranaggio di una grande macchina: perchè questa funzioni c'è bisogno del lavoro di tutti!

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