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domenica 31 ottobre 2010

formazione per docenti..prima di tutto una scoperta personale

E' iniziato il nuovo corso di formazione per docenti presso una scuola di Roma. Un corso di aggiornamento e, nello specifico, di formazione teatrale condotto da me e Fabio, attraverso la mia metodologia Helga Dentale-Teatro in Gioco. I docenti (parliamo di una scuola primaria) affrontano questo corso per formarsi sul linguaggio teatrale come strumento educativo/ espressivo/ preventivo/ didattico da utilizzare a scuola, nel gruppo classe. Acquisire quindi strumenti e competenze specifiche per condurre laboratori teatrali con i bambini. Avevamo già svolto un primo corso di formazione l'anno scorso, con ottimi risultati. Un corso di "alfabetizzazione teatrale" in cui focalizzare l'attenzione sulle tre grandi tematiche che caratterizzano il gioco del teatro: corpo,voce,emozioni. Quest'anno il corso è incentrato su un tema preciso:la maschera teatrale. Attraverso un viaggio espressivo e creativo che tocca le più importanti maschere (il naso del clown, la maschera neutra, la mezza maschera..) elaboreremo un ricco percorso di giochi teatrali. Oltre l'aspetto formativo vero e proprio, ovviamente importantissimo, ho notato con grande piacere quanto sia necessario e gratificante per gli insegnanti uno spazio di ricerca e scoperta personale. E' che a volte ancora ci si lascia condizionare dagli stereotipi: c'è chi il docente lo immagina solo e soltanto dietro la sua cattedra, magari autoritario, severo. Invece un pò di ironia, di leggerezza, non toglie niente al "ruolo". Sempre di più noto (in questo corso ma anche nei corsi per operatori teatrali) che i docenti hanno voglia di mettersi in gioco, di aprirsi verso nuove scoperte e concedersi nuove possibilità espressive. Nella nostra aula di formazione, durante le tre ore del nostro primo incontro, ho visto venti persone divertirsi, lasciarsi andare, lavorare sul clown con tanto di parrucche e nasi rossi. Li ho visti ridere insieme e sorprendersi, quasi "sdrammatizzando"un'immagine che spesso è ,e deve essere, più formale. E, dopo tanta energia creativa e spirito ludico i docenti, serissimi e concentrati, hanno preso i loro appunti, chiesto delucidazioni in merito agli esercizi appena svolti e ai relativi obiettivi didattici, si sono immediatamente proiettati nel contesto della loro classe. Insomma: il gioco appena vissuto si stava già giustamente trasformando in didattica. Mi chiedo: se il corso fosse stato noioso, statico, solo teorico, i risultati sarebbero stati gli stessi? Sicuramente no. Perchè non solo i bambini hanno bisogno di trarre piacere da un'esperienza formativa per apprendere meglio e prima, ma a mio modesto parere anche noi adulti. Insomma: mi sa che "giocando s'impara" valga un pò per tutti.

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